Il frumento tenero

L’antica, e riconosciuta, tradizione di eccellenza dell’Industria molitoria italiana è anche frutto della sapiente capacità dei mugnai di selezionare, miscelare e trasformare i migliori grani teneri provenienti dalle zone più vocate del pianeta.

Grani nazionali, certamente, ma anche grani esteri che costituiscono il 60% del frumento tenero trasformato nei nostri molini. 
L’utilizzo di grani esteri appare indispensabile. Infatti, la produzione nazionale di frumento tenero è, purtroppo, ormai ampiamente deficitaria sotto il profilo quantitativo, in particolare per quanto concerne i frumenti comunemente chiamati “di forza”, che hanno un costo più elevato, utilizzati per produrre farine destinate ai prodotti ad alta lievitazione; citiamo, a titolo esemplificativo, alcune tipologie di pane o prodotti di ricorrenza quali pandori, panettoni e colombe pasquali, che costituiscono alcuni dei prodotti più apprezzati del ‘made in Italy’ alimentare.
Grani esteri ottimali per alcuni usi e, così come il grano nazionale, pienamente rispondenti alle norme igienico – sanitarie stabilite a livello comunitario e a livello nazionale.

Un severo e costante controllo della qualità igienico – sanitaria del frumento tenero destinato alla trasformazione in farina, effettuato sia dagli organi ufficiali preposti, sia dai molini nell’ambito di procedure di autocontrollo, assicura la tutela della salute del consumatore.